mercoledì 22 ottobre 2008

Il lento della nostra vita!



Il brano perfetto per rimorchiare alle feste di classe del sabato pomeriggio era un pezzo preso da un album del 1975 dei Pink Floyd, scritto da David Gilmour, Roger Waters, Richard Wright. La proprietà di questo disco era dei fratelli maggiori che avevano paura che glielo rigassimo con la puntina. Ma perché si aspettava questo pezzo alle feste ? Primo, perché era lunghissimo, durava 13 minuti e 40 secondi, secondo perché in quei 13 minuti e 40 ti dovevi giocare tutto con la vittima, e cioè quella poveraccia della tua compagna di classe che non sapeva, o forse sperava, vallo a sape’, che le sarebbe toccato l’approccio più sfrenato di tutto il pomeriggio, perché poi queste feste erano di pomeriggio, con la luce, e infatti tutte le serrande, le tapparelle, le persiane di casa, le tende, tutto veniva chiuso per rendere più torbida, erotica, peccaminosa, l’atmosfera. Siamo quindi in una dark room ante litteram, tutti sudati, con questi maglioni con scollo a V di Benetton. Quindi tutta la casa al buio eccetto una stanza: la cucina, dove c’era Nonna che metteva le pizzette di Ruschena al forno a scaldare e si chiedeva:
- Ma che musica è questa di questi drogati?
Che se ci pensi, per una volta aveva ragione... perché un album con la copertina di quello che la giacca gli prende fuoco, la puoi concepire solo se sei tossico dentro!
Comunque cominciava questa musica e tutti scattavano in piedi per fare a quelle ragazze sedute sul divano a fumare le Merit o le Multifilter, non facevano male, o le Mildesorte con il climazone
la fatidica domanda:
- Balli?
E cominciava questa “nenia” che non finiva più perche tutti noi aspettavamo lo scoccare del 4 minuto, dove arrivavano 4 note che dovevano cambiarti la vita: o la prendevi e la stringevi sui fianchi (cercando di dissimulare quello che accadeva senza il nostro controllo...) con queste note o non lo facevi più!
È fatta! Ci sta! Ci sta, dopo le chiedo se andiamo in camera o se se si mette con me! Che ci diamo i baci, che alla ricreazione stiamo insieme, che le faccio il regalo al compleanno, che lei lo fa a me, e poi io a lei, che ci aspettiamo fuori perché lei è la ragazza mia, perché io ciò la ragazza e te no, e guai chi la tocca perché poi fa i conti con me, e poi andiamo insieme in motorino, e tutti ci guardano, fuori dal cancello e poi dopo piove, ma non importa, perché quando mi saluterà, avrà tutti i capelli bagnati e sarà ancora più bella, perché non c’era il casco.
E poi passa il tempo, i mesi, gli anni, e quando la rincontri una vita dopo al supermercato vedi che è diventata grassa coi figli brutti, ti viene incontro lei e ti chiede “ti ricordi di me?” No! E te ne vai, e ti dici “meno male che gli piaceva Marco” e tu avevi sofferto come un cane per tre settimane...

3 commenti:

bollesan ha detto...

Caro Riccardo, scusa lo spamm ma sul tuo sito non c'è nulla, quando potremmo vederti ancora al teatro? Spero presto!!!

Ric ha detto...

al momento ti devi accontentare di questi post!

bollesan ha detto...

Ok grazie, ma spero di rivederti prima possibile, sei GRANDE!!!