venerdì 20 maggio 2016

Cartoni animati


Ho creduto ai cartoni animati.
Ho creduto che una madre potesse essere uccisa dai cacciatori e mio padre potesse essere talmente severo da farmi crescere troppo in fretta per poter essere ancora un cerbiatto che giocava con un coniglio.
Oppure che una madre potesse essere portata via perché considerata pazza solo perché voleva proteggere il figlio da chi lo prendeva in giro per le sue orecchie...
Ho creduto allora che una pantera potesse insegnarti la vita e metterti in guardia dai suoi pericoli, quei pericoli che pensavo potessero arrivare solamente da quelli come quel serpente, e invece avevano altre facce, diverse, ma che a volte credevo amiche...
Ho creduto che i gatti fossero essere nemici dei topi per poi scoprire che a volte proprio i topi possono dare una dritta a quei gatti che non se l’aspetterebbero... 
Ho creduto che un gatto del Colosseo potesse sposarsi con una gattina dell’alta società anche se parlava un’altra lingua...
Ho creduto che un cane potesse farmi trovare la donna della mia vita facendomi fare un bagno solo perché lui voleva conoscere la “sua” ragazza.
Poi sono cresciuto e ho saputo che Walt Disney forse era una spia dei “comunisti” in America.
Ma poi ho visto anche il film su Trumbo, lo sceneggiatore sotto falso nome  di “Vacanze Romane” vessato proprio dal maccartismo, e ho capito che Walt era uno sciocco e forse anche un ignorante, anche se ha costruito una città che porta il suo nome e che riesce a farmi sentire quel Peter Pan che non smetterò mai di essere mio malgrado.
Ma poi ho letto che Marcello Mastroianni (che ha fatto quello che voleva tutta la vita) ha passato i suoi ultimi giorni guardando questi cartoni animati in VHS, e ho capito che alla fin dei conti all’uomo basta sentirsi raccontare una favola nei momenti brutti della vita per sentirsi un po’ meglio...
Del resto, quanto ci basta poco, no? Una cena tra amici (che è sempre al primo posto, si sa); un lavoro che almeno per il 50 % assomigli a quello che volevamo fare da piccoli, compreso il pompiere, che quando passa ancora oggi non riesco a non guardarlo, mentre guida quel camion altissimo, senza fargli un sorriso misto a rispetto per quel coraggio che non avrò mai; una bella canzone da ballare con la ragazza che ti piace, un abbraccio con l’amico con il quale hai litigato e magari lui nemmeno lo sa; una carezza alla tua ex che ti ha fatto tanto soffrire tempo fa, troppo, e quindi basta! Quella sera che “Stasera mi faccio una sigaretta... -  Ma tu non fumi! - E che mi frega?”
E poi, non ultima, la certezza che domani mattina ci faremo un bel caffè presto e saremo pronti a ricominciare questa follia che tutti chiamiamo vita.

PS: ma stanotte, mentre sto scrivendo, voglio ringraziare i miei amici di quando ero piccolo: Bambi, Tippete, Dumbo, Bagheera, Kaa, Pongo, Peggy, Scat Cat, e pure Walt, perché due idee ce l’ha avute pure lui!