lunedì 27 gennaio 2014

Io conosco tua madre

Io conosco tua madre e l’ho vista mentre ad Halloween ti mascherava da mostro, anche quella volta quando per mancanza di tempo, e vorrei sapere come avrebbe potuto trovarlo, era riuscita a farti soltanto una maschera di carta e tu sei tornato a casa piagnucolante dalla festicciola dicendo che eri l’unico mostro con la camicia.
Me la ricordo quando ti ha accompagnato sulle montagne russe per non lasciarti solo, anche se anni prima (e proprio con me, se lo vuoi sapere) aveva giurato che non ci sarebbe mai più salita in vita sua dalla paura!
Ha trepidato per te quando per la prima volta ti ha visto innamorato con gli occhi brillanti per una ragazzina (stupida, aggiungo io): me lo ricordo bene quel pomeriggio quando ti ha accompagnato, scappando subito dopo per non essere vista da “quella”, perché tu ti “vergognavi”... Eppure tua madre non si offese, anzi ti chiese com’era andata quella tua prima dichiarazione.
Ogni volta che faceva la spesa per te, dal macellaio, dal fruttivendolo, dal fornaio, dal pescivendolo nemmeno parliamone, l’unica richiesta era: “... mi raccomando, è PER mio figlio!”.
Ha organizzato tutti i tuoi compleanni compresi i pigiama party, dove lei non riusciva a chiudere occhio, cucinando non solo per i tuoi amichetti ma anche per i loro genitori cui non pareva vero di venire a riprenderli dopo l’ora di cena “già mangiati”. E pensa che continuerebbe ancora a organizzarteli se tu glielo permettessi!
Ti ha scarrozzato in giro per la città portandoti a nuoto, a inglese, a chitarra, o a una festa (più brutta delle tue) quando tu non sapevi nemmeno che cos’erano i taxi ed eri troppo piccolo per prendere un autobus da solo. Vogliamo ricordare di quando veniva a scuola? Parlava con i tuoi professori sapendo benissimo che quella di fisica ti odiava senza motivo, ma blandendola per non peggiorare le cose.
Ti ha “coperto” con tuo padre una volta (una?), e me la ricordo quando è corsa disperata al pronto soccorso quando ti sei fatto male per la prima volta e piangeva dalla paura fino a quando non ha parlato con il chirurgo che ti aveva messo tre punti (tre, non tremila) sul ginocchio.
Hai notato? Queste righe sono scritte al passato, perché non sappiamo ancora cosa farà lei per te nel tuo futuro quale esso sia. Puoi aspettarti ancora grandi cose perché quello che ha fatto finora tu non sei riuscito a farlo per lei. Perché è tua madre.
Quindi occhio quando parli a me di tua madre. Perché io so chi è e tu ancora non l’hai capito.

PS: Anche perché io l’ho conosciuta PRIMA di te, CHIARO?