martedì 25 novembre 2008

Adolescenza now we can


Abbiamo visto quanto sia terribile vivere da adolescenti l’adolescenza, perché è ovvio poi come sia molto meglio viverla e avere 40 anni, te la cavi molto meglio, sapresti fare tutto con l’esperienza degli anni vissuti, sapresti rispondere ai professori:
- Rossi, interrogato in greco!
- Professoressa, adoro quando mi chiama alla cattedra ma oggi non mi sento all’altezza e vorrei evitare una brutta figura proprio con lei...
- Se mi dici così Rossi, mi costringerti a metterti 2!
- Faccia come crede Professoressa, forse impreparato potrebbe essere una soluzione?
- Mi sembra un’ottima idea...
- Cosa fa stasera?
- Niente d’importante, perché?
- Pensavo di passarla a prendere, potremmo andare a cena, e magari dopo le andrebbe di rispiegarmi l’aoristo?
- Allora ti aspetto, Riccardo.
- Va bene per le 9?
- Ma certo...
Oppure pensate al primo appuntamento con la ragazza che ci piaceva da morire, di cui eravamo innamorati ma ovviamente lei ci schifava perché come minimo avevamo i brufoli e la voce rotta dall’emozione:
- Domani, ti volevo chiedere, se per caso, ti andava, magari, cioè, io potevo passare, col motorino (anche se piove) noi, io, tu, noi, ci copriamo, andiamo in giro...
- Sparisci, sgorbio!
Finito tutto, invece con la testa dei 40 diventa tutta un’altra cosa, già come glielo chiedi:
- Domani per favore fatti trovare pronta alle otto e mezzo, mettiti carina, ti mando una macchina...
- Va bene...
Passerà un autista che le apre la porta e la chiamerà Signorina, ha 14 anni, e la porterà sotto casa mia, io scendo dopo aver salutato i miei e averli rassicurati che non farò più tardi di mezzanotte, ho 16 anni sono adolescente, la macchina ci porterà al Teatro Sistina, mentre fuori piove, per sentire Paolo Conte dal vivo, due poltronissime centrali alle quali saremo accompagnati dalla direttrice del teatro, non prima di essere passati in camerino a salutare Paolo, che sarà ovviamente felice di conoscere la ragazza e alla quale poi dedicherà “Via con me” dal palco salutandola per nome. Subito dopo il concerto, mentre tutti si affanneranno a cercare un taxi sotto la pioggio, noi invece avremo Luigi, l’autista, che ci aspetta con l’ombrello BRIGG, l’unico ombrello al mondo degno di tale nome, by appointment, e ci porterà al tavolo già prenotato da McDonald, è ovvio abbiamo 16 anni, la fila la fa lui e ci porta il cheese burger, a lei il filet-o-fish, sta già a dieta, la coca light e una candela accesa sul tavolo, piccola di Ikea, per non dare nell’occhio... Poi la riporterete a casa, scendendo dalla macchina, l’accompagnerete sulla porta e prendendole la mano le direte a voce bassa:
- Mi hai fatto passare la più bella serata della mia vita!
- Che carino, grazie...
E vi darà un bacio che voi rifiuterete:
- Per favore, non corriamo, vai a dormire, ci vediamo domani in classe...
Quella muore! E sarà vostra per sempre, con questo semplice trucco. Quindi ricordate: adolescenza si grazie, ma a 40 anni!

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