martedì 6 ottobre 2009

Può capitare una mattina


Può capitare una mattina che, alzati storti per motivi che rifiutiamo di conoscere (troppe vodke, troppo tardi, troppo fumo, troppi pensieri, troppo e basta), ci aspettiamo lo svolgimento ugualmente storto della giornata in questione. E invece ci rendiamo conto che MIRACOLOSAMENTE tutte le piccole cose quotidiane vanno DA SOLE.
Dal giornalaio arriva la copia di Repubblica in automatico senza aspettare la vecchia che deve capire se prendere l’allegato di Tutto Uncinetto. Al nostro bar c’è folla, nemmeno salutiamo e ci avviciniamo al bancone, nemmeno ordiniamo e arriva il caffè, il solito, come lo vogliamo noi, nemmeno pensiamo di desiderare un cornetto che una voce dice:
- Chè vuoi un cornetto?
ed è già in mano caldo fragrante, quello che ci piace di più. A nuoto non c’è nessuno che fa dorso accanto a te in corsia e quindi non ti sbatte il braccio in faccia a ogni passaggio. In ufficio ti apre la porta la ragazza che ti è sempre piaciuta e per una volta ti chiama per nome.
Ecco, questa giornata che è cominciata storta ma che, per miracolo da sola sta andando bene, dobbiamo aiutarla a finire meglio e quindi prima di pranzo già prenoto il ristorante per la gattina, magari la stessa che ci ha aperto la porta in ufficio, con questa battuta per esempio:
- Visto che stamattina mi hai aperto la porta, vorrei anche che me la chiudessi in faccia stasera dopo che ti ho portata a cena, ok?
Se ride, è fatta! Adesso, massima attenzione, mi predispongo a far andare tutto bene io, non posso sbagliare niente e niente può mettersi di traverso, al ristorante esigo il tavolo più intimo ma più vicino alla cucina per l’ansia di mangiare, mi vesto meglio e mi metto pure un completo tiè, blu ovviamente, la scarpa? Coi lacci, ok! La barba perfetta manco a dirlo, la camicia brooks, colletto slacciato as usual...
E quando dopo la cena splendida passata a chiacchierare di tutto lei dirà:
- Ti dispiace se mi fumo una sigaretta?
- No, figurati, anzi ti accompagno... (anche se non fumo!)
Perché io sento che la cosa più bella del mondo è accendere una sigaretta alla donna che ti piace. C’è un’intimità in quelle 4 mani che si avvicinano per quel gesto inconsulto che nemmeno tra le lenzuola di pelle d’uovo, in quel nido cova una promessa che nemmeno sull’altare. E quella lucina del Dupont che per un attimo illumina quel volto teso, quelle labbra che stringono, quelle narici che aspirano, è una sciabolata che in un lampo mi fa vedere il mio futuro. Era una giornataccia? Ma per carità!
Buona serata, se è cominciata storta!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

finalmente una nota d'ottimismo!!!
Bene Ric!
Daniela

Anonimo ha detto...

Può capitare una sera di ritrovarsi all'improvviso davanti a un piatto di vermicelli n. 8, insieme a un amico con cui riflettere e riflettersi...
A me è capitato. Grazie Ric

Ric ha detto...

allora sei un genio!

Anonimo ha detto...

..ma come fai...

Ric ha detto...

a volte nemmeno io lo so...