giovedì 22 ottobre 2009

Io vedo!


La progressiva perdita della vista è una delle prime cose che “impariamo” da grandi, come fossimo ancora piccoli. Nel senso della nuova e, in questo caso, spiacevole sensazione. Guarda caso una bella mattina al bar leggendo il giornale ci sembra che ci sia meno luce, che succede?
- Claudio, ma che hai abbassato la luce?
- No, perché?
- Boh, mi sembrava...
Una sera, guardando le istruzioni di un surgelato, non vediamo bene la piccola data di scadenza, e istintivamente allunghiamo le braccia per mettere a fuoco. Mamma mia, siamo VECCHI! Tocca andare dall’oculista.
All’inizio con quel cartello assurdo che abbiamo visto per l’ultima volta alla scuola guida quando avevamo 18 anni, ci sembra di vedere tutto benissimo, anche l’ultima riga, quella grande un micron:
- Ma allora ci vedo, sto benissimo!
- Aspetti un attimo... si copra l’occhio destro.
Prendiamo la nostra pashmina, l’appoggiamo delicatamente per non urtare minimamente il nostro faro destro, e immediatamente una guazza indefinibile d’inchiostro prende il posto di quella serie di stupidi caratteri e proviamo ad andare a memoria, per autofregarci:
- M, N, Z, Q, parentesi quadra, una mosca, una clessidra, R. Giusto?
- Stia calmo... adesso?
- Non vedo, non vedo, che succede? Muoio!
- Stia tranquillo, le ho messo io una mano davanti l’occhio sinistro, si tolga la sciarpa dal destro e mi dica che vede alla terzultima riga...
- C, H, no M, mi scusi tanto, C, M, F, L. Giusto?
L’oculista ride, non parla e ti mette addosso l’occhiale più brutto che abbiamo mai visto in vita nostra (manco Mughini ce la farebbe a inforcarlo!)
Di colpo LA LUCE, un plasma 60 pollici, l’arcobaleno della vita, lo spettro solare, vediamo tutto, anche oltre il muro, leggiamo al contrario, in diagonale, urlando dall’entusiasmo! È fatta! Ma poi la sentenza:
- Tutto a posto: lei è solo presbite...
La mente ci va alla marca Presbitero delle matite di scuola, con quel matto che ce le aveva tutte in testa e non capiamo cosa vuol dire:
- Con l’età tutti diventiamo presbiti, quindi stia tranquillo, si compri un bel paio di occhiali - mentre lo dice mette i suoi e scrive la ricetta, non ci vede manco lui che è oculista - e li usi quando è stanco, arrivederci.
Insomma, con quella ricetta andiamo dall’ottico e ci compriamo un bel paio di Persol e da quel momento in poi malediremo tutti quelli che fanno le scritte piccole, dai foglietti delle medicine, alle istruzioni per il decoder del digitale terrestre, dai libretti del cd (ma non erano meglio i dischi?, era tutto scritto grosso) al tempo di cottura della pasta.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere: come ci ricorda la cara Michelle Pfeiffer infatti “il vantaggio di cominciare a non vederci bene è che quando ti guardi allo specchio, come per incanto le rughe scompaiono!”

PS: qui potete fare il test

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Welcome to your fifties... (siamo in tanti...)

pasticciona ha detto...

ric con gli occhialini o senza ti sei beccato un premio sul mio blog!
sei grande
ciao

Anonimo ha detto...

Perdonami se vado fuori tema per augurarti BUON COMPLEANNO!!! Alessandra XOXOXO