martedì 27 ottobre 2009

Come si fanno i regali


Ancora sbagliate i regali? Appartenete a quel genere di persona che si giustifica della stupidaggine che ha osato regalare dicendo “È solo un pensierino...”? Non avete mai imbroccato un regalo e non ve ne rendete conto nemmeno quando lo vedete riciclato in 4 case di amici in un anno? Allora prendete appunti.
Ragioniamo insieme: dopo i 40, tutto sommato non ci serve più niente, e nell’era del consumismo, non aspetto certo il mio compleanno sperando che qualcuno mi regali l’ultimo di Bublé, perché non appena lo annuncia lui “forse faccio un album l’anno prossimo...” io l’ho già comprato. Quindi alla larga dalle presunte novità. Così come dalle “cose per la casa”: nella casa non c’entra più niente, qualsiasi cosa vi viene in mente, dallo sbuccia-aglio al vaso per i fiori, andrà tutto in parrocchia.
I pullover? Ma per carità, si sbaglia colore, taglia, lui lo andrà a cambiare il giorno... Bisogna regalare materiale di consumo, niente che rimanga. Mi spiego: avete mai provato a regalare 10 chilogrammi di paccheri di Gragnano? Tutti urleranno di gioia! I pelati “Miracolo di San Gennaro”? (esistono davvero), sono contingentati, rarissimi, vengono colti SOLO 2 volte l’anno, mangiati quelli non esistono più, quindi la regola è QUANTITA’ applicata all’idea del materiale di consumo in questione: al commercialista, invece della Montblanc (che lui riceve in regalo ogni Natale) gli fate la penna BIC, quella che costava 150 lire, ma gliene fate 100! Oppure 10 litri d’inchiostro di ricambio. La quantità vince. Avete un amico “tecnologico”? Dovete regalargli le batterie: 100 di tutti i formati, quindi stilo e ministilo, si commuoverà, perché ovviamente ha tutti i telecomandi senza e fa la giostra con le uniche due cariche in casa, quelle del telecomando del plasma.
Altro regalo a consumo: 100 capsule di caffè “Nespresso, what else?”:
- Non ho la macchina...
- Te la compri, non sai quanto è buono!
Altra regola infatti è quella di difendere la scelta fatta:
- Ecco un libro per te...
- Ma è “Il vecchio e il mare”, l’ho letto da piccolo...
- E mo’ te lo rileggi: auguri! - e ve andate subito in salotto, lo regalerà al figlio, che ci frega?
Anche perché un’ulteriore regola è quella di non dover mai presenziare alla teatrale apertura dei regali davanti a tutti: non appena il festeggiando apre la porta, il regalo glielo si butta in faccia imponendogli di aprirlo a quattrocchi, si eviterà il commento degli altri che fanno il conteggio di quanto avete speso rispetto a loro.
Se queste idee non vi piacciono, rimane una cosa da fare: non fate i regali. Offrite cene.
E invitatemi.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

....per nun parlà dei Buoni Beauty Farm... che in realtà consistono solo in un fantastico bagno turco da consumare in solitudine una triste spa di periferia, quando hai già la triplice (sauna-bagnoturco-idromassagio) compresa nell'abbonamento della palestra sotto casa(quindi aggratise),da fare quando e quante volte vuoi...ClaudiaB

Ted ha detto...

Ho di nuovo sbagliato regalo quindi.

Ric ha detto...

Rido amico...

Emanuele C. ha detto...

Infatti con la mia ragazza abbiamo scelto di non farci regali, ma solo cene. E ci ingozziamo. Io un regalo trash scambiato a un matrimonio (un vasetto di terra piccolissimo con scritto TI AMO in tutte le lingue del mondo), glielo regalai a S.Valentino.La persona piu' contenta.

stefania ha detto...

ottimi consigli, grazie! e in effetti col cibo non ci si sbaglia mai
stefania

Anonimo ha detto...

vogliamo parlare degli elettrodomestici????
Dani

Luigi ha detto...

Un manifesto del genere va appeso nei locali pubbblici!!

Ric ha detto...

Non sarebbe meglio per tutti? Mi chaimassero i locali che intendono farlo!