lunedì 5 ottobre 2009

Brad Pitt mi dà ragione


Non è la prima volta che mi si copia, certo, ma alla notizia che Brad Pitt si è finalmente costruito la sua “caverna” dove mettere tutte le cosette che ha accumulato nella vita da single, cosa devo pensare? Sono anni che dico che la casa ideale, sede di una convivenza, è quella che prevede spazi separati. Lui l’ha fatta addirittura in giardino, una casetta, e ci ha messo oltre a svariati plasma (per vedere cosa vorrei sapere) anche le moto, un jukebox e altra paccottiglia pur di stare fuori dalle grinfie della Jolie e ritrovare se stesso in compagnia di pochi selezionatissimi amici, uno per tutti Matt Damon. Noi quella “stanza” la chiamiamo più amichevolmente studio, è la camera che meglio ci rappresenta, perché è lì dentro che mettiamo il meglio di noi, quando cioè eravamo bambini prima e ragazzi poi e nel Pantheon della nostra stanza ci vanno la collezione dei Topolino, o meglio dei Classici di Topolino, quelli vecchi senza numero sulla costa.
Tutti i dischi in vinile con piatto Technics regolamentare e ora che ci penso, visto che ormai in salotto la musica la sentiamo con un iPod attaccato a una cassa qualunque, nello studio rimontiamo proprio lo stereo della camera nostra, per capirci casse Indiana Line (collegate però con cavi molto affidabili da 100 € al metro, non con il cavetto rosso-nero), piastra JVC (per risentire tutte le cassette audio Basf o Sony del liceo, e che non abbiamo certo buttato, no? Anzi, adesso che le risento le rifaccio uguali nelle playlist di iTunes e me le rimetto sull’iPod), amplificatore Luxman, e sintonizzatore Sony. Ecco fatto, tutto funziona, mi sento meglio, e facciamoci un regalo: per il piatto ci compriamo una puntina nuova! Che bello ripronunciare queste parole, ve’?
Adesso tiriamo giù anche quella bella tastiera Roland (ormai un pezzo di ferro) e ci divertiamo a sentirci Beethoven per 15 secondi. Dove sono gli Oscar Mondadori di Hemingway e Francis Scott Fitzgerald che mi facevano sentire un eroe quando li leggevo a 16 anni? Eccoli lì messi tutti in ordine! Vicino ci metto l’hard disk del backup, no anzi lo nascondo nel cassetto della mia scrivania. Tutta la collezione delle riviste che ci piacevano e che oggi non esistono più, provate a sfogliarle di nuovo, piangerete davanti alle vecchie pubblicità di Vecchia Romagna etichetta nera o dei reggiseni della Lovable con quelle modelle anni 80. Le cassette betamax, e le vhs, il portacenere dello Squalo preso agli Universal Studios, e il diploma della scuola sci di Alba di Canazei.
Un piccolo frigo (Brad ha una ghiacciaia, buona idea) per metterci le birre, le coche light, una boccia di Krug, non si sa mai, una scatola di sigari, ormai siamo grandi, vorrei poter offrire un sigaro a un mio amico mentre ci sentiamo “Rubber Soul” che scricchiola sotto la puntina nuova, magari lui ha portato “Greetings From Asbury Park, N.J.” e ci sentiamo pure quello...
Non dimentichiamoci un divano, non solo per stare comodi ma per andarci a dormire la notte del litigio con la gattina della nostra vita, che proprio grazie a quel divano potrà essere risolto con una notte fuori dal letto d’ordinanza. Avremo con noi un vecchio plaid di cachemire blu della Elgin spruzzato di Oyedo per piangere di nostalgia, e il giorno dopo avremo quello sguardo di chi sa che da solo ce la può ancora fare!
Per una notte.

2 commenti:

Ted ha detto...

Nel tuo caso servirebbero 200mq di casetta.
Idea: perché non buttare tutti i VHS e audiocassette?

Ric ha detto...

E se butto tutto dopo che ci metto?