lunedì 26 gennaio 2009

Sette anime, sette note



Nel nuovo film di Gabriele Muccino, per la seconda volta regista al servizio di Will Smith, la colonna sonora, bellissima, è affidata a tale Angelo Milli, un ragazzo del 1975, che lavora a Los Angeles già da qualche anno per film non di prima grandezza. Ma questa volta Angelo ha fatto il colpo grosso, chissà perché chissà per come, è riuscito a fare le musiche per un film importante, una storia inusuale, interpretata da una star mondiale come Will Smith, un attore che ha fatto guadagnare centinaia di milioni di dollari alle compagnie cinematografiche degli Stati Uniti d’America, e che per la seconda volta vuole avvalersi di un regista italiano perché si fida ciecamente di lui e del suo personalissimo modo di raccontare una storia. Insomma per il nostro giovane Angelo Milli, che non aveva mai lavorato con una produzione così importante a livello mondiale, è arrivato il grande momento, sta per fare il botto. Tuttavia, ed è comprensibile in casi come questi, si può far caso come nella scena clou del film, una scena d’amore tra Will Smith e Rosario Dawson, nella quale ci si avvia al finale e dove tutto apparirà ormai chiaro allo spettatore, all’orecchio più accorto non sarà sfuggito che il brano musicale che fa da sfondo è un pezzo tratto dalla colonna sonora originale di un altro film “La leggenda del pianista sull’oceano” un film molto bello ma sfortunato al botteghino, girato da Giuseppe Tornatore nel 1998. Colonna sonora di tale Ennio Morricone. Forse un’idea di Will Smith? Riesce difficile crederlo, quando mai Will con tutte le cose che ha avuto da fare in tutti questi ultimi 10 anni, avrebbe trovato il modo di vedere un film che non è stato un successo? Più facile magari che Muccino si sia ricordato di un motivo struggente in un film diretto da un grande regista italiano. Quindi io mi chiedo: che è successo? Come mai per questa scena clou si è deciso di utilizzare questo pezzo, che s’intitola “The Crisis” e non il “Love Theme” che senz’altro Angelo Milli avrà composto? Io mi sono immaginato questo: Gabriele Muccino ha finito le riprese e ha preparato un premontaggio sul quale vanno “appoggiate”, come si dice in gergo, le musiche della colonna sonora preparate apposta da Angelo Milli. Ci troviamo in sala di proiezione, ci sono tutti, dagli assistenti del regista a quelli dei producer, tutti
sono schierati, per vedere l’effetto che fa: inutile dirlo, Muccino e Milli sono seduti vicino. Il film finisce, si accendono le luci. Tutto sembra andare per il meglio, strette di mano, il film è bello, le musiche perfette, un trepidante Angelo Milli viene quindi congedato tra i complimenti di tutti. Ma non appena esce dalla sala, Muccino si accomoda di nuovo sulla poltrona della saletta. Un’ombra appare sul suo viso, tra mille pensieri:
- Che succede Gabriele, tutto bene? - gli chiedono preoccupati
- Mah, ho un problema con la scena a letto tra Will e Rosario...
- Che succede?
- Non funziona la musica, non va, è bella eh? Però non mi prende, non so, non la sento “dentro”, io vorrei qualcosa di veramente coinvolgente...
- Adesso glielo diciamo subito ad Angelo, che problema c’è? Preparerà qualcos’altro, no?
- No, no... fermati, lascia perdere, se la musica che ha preparato per la scena d’amore è questa, è ovvio che siamo già al massimo delle sue possibilità, no? Piuttosto io avrei un’idea che s’intona anche bene al contesto generale del film.
- Che pensavi?
- C’è un film di Tornatore, “La leggenda del pianista sull’oceano”, lo conoscete?
- No, qual è?
- È quello del pianista che non scende mai dalla barca...
- Non mi ricordo.
- Vabbè, non l’ha visto nessuno, lo so, però era bello, c’è una musica, sembra una ninna nanna, ma all’interno c’è una dissonanza dichiarata, sembra una stecca, ma è talmente evidente che capisci dopo un attimo che è la forza del pezzo, secondo me è perfetta!
- Di chi è il pezzo?
- Ennio Morricone.
- Va bene, se ti piace, non ci sono problemi, chiamate l’ufficio acquisizioni diritti, fate la richiesta e via, non dobbiamo perdere tempo... Gabriele, noi non abbiamo problemi, se ti piace questo pezzo, per noi è ok!
- Scusate ancora una cosa, e mo’ ad Angelo chi glielo dice?
- Gabri, scherzi? Ci mandiamo Steve Tisch, è perfetto, gli parla lui, tranquillo!
Steve Tisch, il producer della Columbia Pictures, un uomo di esperienza, Will Smith in persona lo ha voluto al suo fianco per questo film difficile... e sarà proprio Steve a togliere questa castagna dal fuoco, delicatissima, a Gabriele Muccino.
Ed ecco quindi che Steve Tisch chiama il nostro Angelo Milli al cellulare per chiedergli se domani si mangiano una cosetta da “Dante’s”, proprio davanti gli studi della Columbia Pictures. Angelo non crede alle sue orecchie:
- Ma certo, Steve! Quando? Domani, alle 14? Ok, sono già lì, ti abbraccio, ciao, ciao...
Angelo chiude il cellulare e urla subito la sua gioia alla sua ragazza che è lì vicino:
- Amore, è fatta! È fatta! Adesso vedrai che mi darà un nuovo film, o forse mi farà un contratto, che meraviglia! Che cosa fantastica! Ti rendi conto, amore?
- Sì, Angelo, amore mio, io lo sapevo, ho sempre creduto in te, è arrivato il tuo momento... stasera si festeggia! O aspettiamo domani? È meglio, no? Per scaramanzia...
Il giorno dopo a Los Angeles: tra i rigatoni e le lasagne al pesto che sfrecciano tra i tavoli di “Dante’s” vediamo due uomini che parlano amabilmente con in mano un bicchiere di “Verdicchio” gelato:
- Dunque Angelo, voglio farti i miei complimenti personali per il magnifico lavoro svolto per “Seven Pounds”, noi siamo tutti contenti qui alla Columbia, davvero credimi, siamo... non so come dire, entusiasti, ho sentito commenti molto lusinghieri su di te e vorrei parlarti cinque minuti...
- Si, certo Steve, cosa posso fare per te?
- Abbiamo un piccolo problema che tu puoi aiutarci a risolvere.
- Di cosa si tratta?
- Ecco Angelo, vedi? Nella scena in cui Rosario dice a Will “mettiamo che l’operazione va bene, eccetera eccetera” ti ricordi?
- La scena d’amore?
- La scena d’amore, esattamente, abbiamo visto o meglio abbiamo sentito, e insomma... Gabriele, che ti ricordo, è il regista del film, ha deciso, avrebbe deciso di utilizzare un altro sottofondo, un tema d’amore diverso da quello proposto da te...
- Ma come? Proprio il tema d’amore? Ci ho lavorato così tanto, ci ho messo l’anima, dannazione! (un po’ parla cosi Angelo...), Comunque ne posso scrivere un altro, dammi due giorni Steve, e ti porto un'altra idea.
- Sono d’accordo, anche se ti devo dire che Gabriele ha già deciso, ha già un’idea in testa, ha già un altro pezzo pronto.
- Ah! E di chi sarebbe questo pezzo?
- Ennio Morricone!
- Ah, Ennio Morricone... e perché proprio lui?
- Ma che ne so, quelli sono italiani, vallo a sapere, che ti frega, sarà amico del figlio, gli avrà detto che al padre gli faceva piacere, tra l’altro pensa, non l’ha nemmeno scritto apposta: è un pezzo vecchio, del 1998, preso da un altro film che non l’ha visto nessuno, “La leggenda del pianista sull’oceano”, quello di Tornatore...
- La leggenda di che?
- Lo vedi? Non lo conosce nessuno...
- Si, però questa è una sostituzione in piena regola...
- Ma no, è solo un pezzo, e poi Angelo, in fin dei conti se proprio vuoi parlare di sostituzione stiamo parlando di Ennio Morricone, mica dell’ultimo arrivato... (come te Angelo! Questo lo dico io, non Steve Tisch)! Ti chiedo quindi un piccolo passo indietro per il bene del film, sono sicuro che lavoreremo presto di nuovo insieme, ok?
Insomma, a malincuore, ma Angelo accetta di buon grado una decisione legittima presa da un regista che in questo caso si rivela anche “autore”...
Dissolvenza, la sera della prima: Los Angeles, Mann Village Thatre a Westwood, arriva Will Smith nella limousine insieme a Muccino e alle loro first ladies, tappeto rosso, fotografi impazziti, tra i protagonisti della serata anche l’autore della colonna sonora, Angelo Milli, qualche flash anche per lui, perché no? Ci sono gli amici che è riuscito a far invitare e che finalmente possono salutarlo come una star al di là delle transenne chiamandolo a gran voce:
- Angelo! Angelo! Ciao! In bocca al lupo: vedrai, sarà un trionfo!
- Grazie ragazzi, ciao, ci vediamo dopo...
Tutti si accomodano in sala, cominciano i titoli di testa salutati uno per uno dagli applausi del pubblico, anche il nome di Angelo ha un cartello a parte: la sua ragazza gli stringe la mano felice.
Dopo due ore il film finisce, è andata bene, il pubblico si è commosso, è un film che farà discutere, è una storia importante, densa, sul senso di colpa, sulla voglia di espiare, insomma tutto ok, finalmente la tensione si scioglie in un grande applauso per tutti e nel foyer ci si rilassa in attesa della cena. Cominciano i primi complimenti: tutto il cast si trova ora a contatto con gli amici e gli addetti ai lavori.
Will e Gabriele ovviamente al centro della scena, tutti si congratulano, Gabriele non sa più dove posare lo sguardo, Will non lo molla un attimo e continua a dire a tutti : “My director, mio reggista, ah ah ah! Bravo, bravo, bravo!”. E proprio in quel momento Muccino intercetta lo sguardo di Angelo Milli con il quale non si erano più rivisti da quel giorno dalla presentazione della sua colonna sonora:
- Angelo ti ringrazio - gli fa Gabriele - hai fatto un gesto di grande generosità e te ne sarò sempre grato!
- Gabriele, ci mancherebbe altro, tutto per il bene del film!
- Grazie Angelo, grazie, ottimo lavoro, ci vediamo dopo...
Addirittura Will Smith gli stringe la mano e guardandolo negli occhi gli dice:
- Bravo Angelo, I know, you were so good with Steve! Thank you, thank you!”
Angelo si gira, tutti i suoi amici, lo guardano ammirati: Gabriele Muccino gli faceva i complimenti! E Will Smith addirittura gli ha preso la mano, non lo mollava un attimo. Adesso tocca a loro:
- Angelo, Angelo, hai visto? Che bello, che meraviglia, bravo! Che musica, che colonna sonora, pazzesca!
Angelo si schermisce, è stravolto, mille pensieri gli balenano in testa, ha fatto senz’altro bene, ha fatto benissimo a fare un passo indietro con Muccino, e poi solo per un pezzo, tutta la colonna è sua, qual è il problema? Ma sì, che gli frega, la vita è bellissima, voglio salutare i miei amici, guarda come sono contenti:
- Ragazzi! Eccomi, grazie per essere venuti, vi è piaciuto il film? Bello, eh? E le musiche?
- Mamma mia, Angelo, ma come hai fatto? Sono stu-pen-de. E poi, quel tema d’amore: ti posso dire una cosa? Manco Morricone ci sarebbe riuscito!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Eheheheheh finale veramente amaro... o amaramente vero... a seconda dei punti di vista... Di certo, anche nelle cose belle c'è un retrogusto amaro...Beh, non una bella cosa per il nostro Angelo, però sai, da aspirante regista (ma di corti e videoclip) anche a me per le scene clou vengono sempre in mente musiche già note piuttosto che altre da affidare a giovani musicisti!! Vabbè, poi io al momento parlo nella mia totale inesperienza!

Anonimo ha detto...

Ah, comunque io "La leggenda del pianista sull'oceano" l'ho visto appena uscito!