martedì 16 dicembre 2008

Ara Pacis, mon amour!



Ho raccolto dei commenti dei romani su questa nuova struttura: tutti quelli sopra i 70 dicono che era meglio la teca di prima, per ovvi motivi; quelli appena sotto i 70 dicono che è uguale a quella di prima (“so’ due teche”); quelli di 40 dicono che è bella. E poi ci sono gli architetti che dicono che è brutta, ma solo perché rosicano perché “se la facevo io, lo sai che mi dicevano?” E infatti per farli stare zitti gli hanno preparato una mostra con i cadaveri dei progetti che avevano perso...
La verità è che a Roma c’è un problema enorme che ci perseguita da
sempre: ogni volta che in qualsiasi parte della città cominciano i lavori, noi romani sappiamo che è probabile che non finiscano mai!
Questi lavori sono un macello da sempre, sin dall’antichità, pensate che per fare il Colosseo ci hanno messo 8 anni e per tutta la durata dei lavori, avevano chiuso al traffico Via dei Fori Imperiali, una tragedia, voi pensate che per andare a Via del Corso c’era da un giro fare fino al raccordo! Con la biga, tra l’altro...
Perché succede questo? Perché il vero problema è che a Roma come apri esce fuori qualcosa, ovunque, come dai un calcio ti esce un capitello. Qual è l’alternativa? Coprire tutto e buonanotte? Lo sapete che sotto il lungotevere all’altezza proprio delll’Ara Pacis c’è ancora il Porto di Ripetta? Intatto, coperto da terra e asfalto ma intatto. Che facciamo? Ricominciamo? Perché poi che ci facciamo?
- Andiamo al Porto di Ripetta a prendere il gozzo...
Vicino a Piazza in Lucina ci sono ancora i resti dell’Orologio di Augusto, sta sotto al calzolaio di Via di Campo Marzio, che fai, lo cacci? Per questo stesso motivo Santa Cecilia ha dovuto aspettare 70 anni per avere un altro auditorium! Era come sapete, proprio dentro il Mausoleo di Augusto, e il problema era sempre lo stesso: dove lo mettiamo? Ci sarà un punto della città dove non c’è niente? Pensa che ti ripensa qualcuno alla fine, dopo 70 anni ha detto:
- Ragazzi, l’Auditorium di Renzo Piano lo sai dove lo facciamo? A Villaggio Olimpico, li non ci può essere niente!
E infatti dopo due mesi hanno trovato la villa fluviale, poi la vai a vedere e dici “tutto qua?”. Infatti non c’è niente, solo il perimetro e un po’ di vasetti che una volta che li hai messi in bacheca, basta, no?
Il dramma è un altro: la gente non è pronta, te ne accorgi dal commento di una signora, dei Parioli, dal commento, a proposito proprio dell’Auditorium di Renzo Piano, l’altro giorno diceva:
- Sono tre mouse, è chiarissimo!”
Si potrebbe obiettare che sono i romani a non capire niente, perché, invece i turisti ci capiscono qualcosa? Soprattutto i giapponesi, che non capiscono niente di quello che è bello, antico, e quello che invece è una sòla. Si sbagliano su tutto! Monumenti, piazze, alberghi…Ne ho visti due che si facevano le foto a Via della Croce.
Davanti a un camion!

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