mercoledì 27 maggio 2009

Se questa è una cameriera.


Mi chiedo cosa fa George Clooney per conoscere una cameriera dietro l’altra, e soprattutto cosa ci trova, per poi farle diventare sue fidanzate, ma siccome siamo amici voglio capirlo e mi sono immaginato questo:
George innanzi tutto ha seguito la prima regola di Hollywood, mai con colleghi, non serve, se si mettesse con un’attrice diventerebbe pazzo, nessuno potrebbe consolare l’altro: tutti e due hanno gli stessi problemi, non ci sono spalle su cui piangere, sono già occupate dai problemi personali. E quindi si rivolge altrove, dove c’è un posto libero per piangere in santa pace: in Italia, casa di tua madre, in America, un bar! George la sera, stanco dalle riunioni in ufficio, fa quell’ora pazza dell’aperitivo che ti permette di mangiare qualcosa senza sfondarti e di darti, con un poco d’alcool, quella botta di stordimento che ti renda più digeribile il concetto di vita e cioè una parabola a termine senza senso, e si reca in uno dei bar dove non guardano come sei vestito anche se so che entra con una maglietta tipo polo, e un paio di chinos regolamentari color sabbia, insomma i miei, un paio di mocassini car shoe, quelli di Della Valle e del mio amico Maurizio Tedesco, quindi impeccabile, insieme a quell’aria un po’ stropicciata che tanto piace a tutti, e diciamo che ordina un negroni, (non certo un Aperol Soda come negli spot che vediamo in tv, che rappresentano una vita immaginaria che non esiste). Insomma ordina un negroni e arriva una ragazza, carina, una semplice ragazza carina che nemmeno lo guarda e non gli dice “Ma tu sei George Clooney!”, che glielo serve con gentilezza e un sorriso pieno di compassione... George la guarda riconoscente e le fa un sorriso triste continuando a seguire i pensieri lugubri sul senso della vita. Tuttavia non può non aver notato la gentilezza della ragazza che in un secondo momento, al secondo Negroni, gli ha chiesto, senza chiamarlo per nome, importantissimo, semplicemente “Come stai?”. Ma glielo ha chiesto guardandolo negli occhi, anticipandogli nel tono di voce la risposta “male” e rispondendogli con lo sguardo che lo sapeva da tempo, che è da un po’ che lei se lo chiede, e quindi diventa più facile aprirsi e meravigliarsi di come in una ragazza semplice, che fa la barista per pagarsi gli studi, ci sia così tanta profondità e comprensione... In quel momento il mio amico George non se la sente di rimanere solo e le chiede se quando “stacca” le va di fare un giro... solo in quel momento quando aprirà la porta di casa... capirà che si tratta di una ragazza alta 1,75, vestita con un jeans che mitiga quei fianchi straordinari e che la maglietta del bar non poteva esaltare una chicchissima terza naturale, avvolta in una nuvola di Oyedo, non serve stappare il Krug, basta il negroni a far scivolare George in un caldo abbraccio di una modella che vedremo nel prossimo spot Nespresso! George, amico mio: come ti capisco!

1 commento:

Sara ha detto...

Ma una cassiera no?? Una studentessa?? O meglio ancora... una precaria?? Perchè nel caso, potrei essere tutte e tre.