mercoledì 20 maggio 2009

Il funerale ideale


Togliamoci subito dalla testa quello dei papi, è ovvio che chiunque di noi sogni che un colpo di vento possa sfogliare tutto il vangelo e poi chiuderlo senza farlo cadere dalla bara, ma lì se non hai poteri speciali che nemmeno tutti i papi hanno, devi solo chiamare Rambaldi che con dei fili invisibili prova a tirale le pagine, insomma è difficile.
Poi c’è quello di Lady D, al quale io ho presenziato in gramaglie con le mie amiche Alessia e Olimpia in nero, in tv ovviamente, e poi siamo andati al lunch, in trattoria sotto casa! Difficile a credersi ma esiste il cd del Funeral Service, questo il titolo, della BBC: in quel caso non è da tutti avere Elton John che canta una sua canzone all’organo della chiesa, Westminster Abbey tra l’altro, e tutti i coronati d’Europa, oltre a quella inquadratura pazzesca della bara su un fusto di cannone che passava sotto un archetto, con il braccio della telecamera che fa un giro sopra, stupendo, in MONDOVISIONE! (pochi sanno che quel funerale era in realtà quello che era stato organizzato per la Regina Madre, quella simpatica, a Buckingham Palace non avevano tempo di prepararne un altro diverso e pensa a quanto ha rosicato Elisabetta a dare l’autorizzazione).
Per rimanere in casa nostra, c’è il caro Enzo Jannacci che nel suo pezzo più famoso fa una giustissima riflessione:
Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale.
Vengo anch'io. No, tu no.
Per vedere se la gente poi piange davvero
e capire che per tutti è una cosa normale
e vedere di nascosto l'effetto che fa.
Infatti un'altra idea sarebbe quella di farlo finto, innanzitutto per vedere chi viene e chi no, chi piange e chi no, chi si distrae, chi ridacchia, chi tiene acceso il cellulare, ma se poi, appunto, non essendo morto, ti accorgi di queste leggerezze, tanto vale morire per non sapere... vi ricordo che Catherine Deneuve lo tenne acceso al funerale del suo Marcello Mastroianni, le squillò ovviamente (vallo a sapere chi era e siccome non esisteva il comando “muto” e non lo trovava nella borsetta Chanel o Hermes che fosse, lo lasciò squillare per secondi interminabili...).
Eppure c’ è un modo per organizzare l’evento come si deve e cioè il protocollo Agnelli che l’altro ieri prevedeva la lista all’ingresso di chi poteva entrare tra amici e parenti. Fiori bianchi possibilmente del proprio giardino, bara nuda in terra more nobilium, secondo il costume dei nobili, e poi il lunch a seguire dopo il rito, nella fattispecie il mio pranzetto preferito, fritto misto, pizze cotte in forno a legna, prosciutto e melone, champagne! Il tutto sotto grandi ombrelli bianchi a dirupo sulle coste del Monte Argentario. Le ceneri saranno poi disperse in mare in un giorno di tempesta. E io mi immagino Brunetto , il fedele maggiordomo dell’avvocato Agnelli che, fedele alla consegna, ogni giorno scruta il meteo su lastampa.com per vedere se per caso c’è burrasca dalle parti del Monte Argentario, nel caso prendere un elicottero della flotta privata di casa Agnelli, calarsi con una fune dal verricello che manco Lacedelli, e spargere le ceneri sul Tirreno in tempesta.

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