mercoledì 1 aprile 2009

Terence Hill 70


Terence Hill 70, vuol dire solo una cosa: che fino a quando i miti di quando si era bambini ancora esistono e resistono, tutto sommato si è ancora ragazzi... Nel mio caso ho scoperto Terence Hill dopo che mio padre, tornando da un viaggio aveva visto, credo sull’aereo, il primo film “Lo chiamavano Trinità”, ci ordina di andarlo a vedere, ovviamente l’avevano già tolto, e al cinema parrocchiale, l’unico dove potevamo andare, per l’esattezza il cinema Panfilo, a Via Paisiello, Roma, davano già il secondo “Continuavano a chiamarlo Trinità”: ovviamente al cinema sono impazzito, tanto che il cornettaro mi sgridava per il macello che facevo in sala squittendo dalla gioia, e quando il giorno dopo in classe mi vantai di aver visto questo film, stupendo, scoprii che era il secondo, con tutti gli equivoci sul titolo, ero quindi arrivato in ritardo, tutti mi dicevano che il primo era molto più bello ... A casa litigate con mio padre, che non sapeva del secondo, una tragedia...
La verità è che noi abbiamo sempre sognato di poter fare a botte così, poi si scopre che non è possibile, e soprattutto che non è possibile essere trascinati da un cavallo su quella specie di barella che Terence Hill gli aveva attaccato dietro, e anche se ci provi a casa facendoti trascinare da tua sorella che deve fare il cavallo, mentre stai sulla sedia rigando tutto il parquet, o peggio, appoggiando una sedia al tavolo mettendoci sopra una coperta, poi cadi e sbatti il mento e poi ti portano al San Giacomo a metterti tre punti e quando torni ci sono ancora tutte le gocce di sangue sul pavimento che le guardi come un rallenty all’indietro dalle scale di casa rientrando poi dall’ingresso e in corridoio fino alla camera tua dove c’è la pozza ormai secca, turpe testimonianza dell’incidente, e tua madre ti sgrida per quanto sei cretino, che quello è un film! E tu le rispondi, “Sì, è un film, e io lo voglio rifare, l’ha fatto pure lui: Trinità!” e ti viene da piangere...
La verità e che da grande scopri che quelle meravigliose vallate della pampa sterminata erano girate in Abruzzo a Camerata Nuova, vicino Camposecco! Scopri che Terence Hill in realtà si chiama Mario Girotti, che ha lavorato pure con Luchino Visconti nel Gattopardo, ma quando lo rivedi nei panni del Conte Cavriaghi, e lo riconosci, urli comunque “Terence Hill!” e scopri pure che Bud Spencer in realtà si chiama Carlo Pedersoli ed è stato il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero e aveva fatto pure un film con Alberto Sordi...
Insomma quando poi cresci e li conosci, io sono pure riuscito a lavorarci (con Terence Hill per Don Matteo, e come ufficio stampa di Extra Large, un serie di telefilm con Bud Spencer) e li devi salutare così... professionalmente, vedi che loro lo sanno quando ti guardano negli occhi, che davanti a loro non c’è un collega ma un ragazzino che ha sempre sognato di poter fare a botte come loro!
Tanti auguri Terence!

4 commenti:

stefania ha detto...

Ciao Ric. Ma tu te lo ricordi Terence Hill alla nostra palestra, quando eravamo bambini appunto,che venne alla festa di fine anno accademico organizzata dal prof. Livio Urbani al C.S.I.?
Noi bambini pazzi di lui, le mamme anche... lui con gli occhi azzurri che faceva il piacione con tutte.
Pensa, aveva 40 anni!
Bravo come sempre

Anonimo ha detto...

“non è possibile essere trascinati da un cavallo su quella specie di barella che Terence Hill gli aveva attaccato dietro, e anche se ci provi a casa facendoti trascinare da tua sorella che deve fare il cavallo, mentre stai sulla sedia rigando tutto il parquet, o peggio, appoggiando una sedia al tavolo mettendoci sopra una coperta, poi cadi e sbatti il mento e poi ti portano al San Giacomo a metterti tre punti e quando torni ci sono ancora tutte le gocce di sangue sul pavimento che le guardi come un rallenty all’indietro dalle scale di casa rientrando poi dall’ingresso e in corridoio fino alla camera tua dove c’è la pozza ormai secca, turpe testimonianza dell’incidente, e tua madre ti sgrida per quanto sei cretino, che quello è un film! E tu le rispondi, “Sì, è un film, e io lo voglio rifare, l’ha fatto pure lui: Trinità!” e ti viene da piangere...”. Mi hai fatto ridere, tanto ridere.

Anonimo ha detto...

io in verità quando si chiamava Mario Girotti lo preferivo insieme a Claudia Mori in Cerasella...grandi film!!!
Valeria

Sara ha detto...

Che meraviglia di uomo, pensa che io ho cominciato a mangiare fagioli dopo aver visto che anche lui li mangiava e direttamente dalla padella!