venerdì 7 ottobre 2011

Se Steve se ne va...


Un giorno dei primi anni 80 chiesi a un signore che aveva un brutto negozio vicino casa mia (ma con una mela colorata a strisce sull’insegna troppo bella per non entrare e chiedere), che cosa potevo farci con quello che vendeva: un computer. Risposta: “Se non lo sai tu, come faccio a dirtelo io?”. La differenza tra Steve Jobs e tutto il resto del mondo dei computer è in questa stupida risposta: perché Jobs, dall’America, con un semplice marchio accattivante, era riuscito a portarmi dentro un negozio che vendeva i suoi prodotti e quel signore in un quartiere di Roma a farmene uscire in un secondo!
Anni dopo, con già svariati Mac alle spalle, durante una cena mi sono ritrovato tra le mani un oggetto grande come un pacchetto di sigarette, era il primo modello di iPod e dentro erano caricati i “Duets” di Frank Sinatra e il best “1” dei Beatles. TUTTI LI’ DENTRO? In un secondo ho visto morti tutti i miei LP, tutti i CD che mi ero ricomprato, e tutte le cassette con le quali andavo ancora in giro con un walkman giallo della Sony! Tutto finito! E sempre per colpa e per merito di quest’uomo ho “interrotto un rapporto” che durava dal 1995 con la Nokia, l’unica marca che riusciva ad avere un interfaccia abbastanza comprensibile da un uomo alle prese con un telefonino: adesso con l’iPhone mi sento a posto. La grandezza di Steve, il mio rapporto con lui, è questo, assurdo, ma è questo: con i suoi prodotti tra le mani mi sento meglio, sto più tranquillo, riconosco tutto e capisco tutto. Non a caso uno dei lanci delle sue campagne diceva “Non vorrete certo sapere come funziona un computer...”, ed è vero, a noi che ce ne frega? Basta che funzionino, lo accendi e basta! E ogni volta che lo accendiamo è come se stessimo sul suo, ecco perché Steve Jobs ci mancherà da morire, era lui che li rendeva facili per noi. Il problema più grande adesso riguarda la Apple e quelli che ci sono rimasti: martedi scorso durante la presentazione dell’iPhone 4S avevano tutti il cervello in pappa sapendo probabilmente che Steve li avrebbe lasciati per sempre da lì a poche ore. Ma in passato era proprio lui che nelle riunioni ordinava:
- L’iPhone lo voglio con UN pulsante solo, e basta!
- Ma Dottor Jobs, è impossibile: i numeri sono 10!
- Allora niente! Andate via! Fuori!
Quelli ci ripensavano e poi ci riuscivano. Quegli ordini, figli dei sogni di Steve Jobs, mancheranno molto alla Apple, e forse anche a noi. Nel frattempo, aspettando nuov idee realizzarsi non potremo fare altro che buttarci dentro uno degli Apple Store per respirare ancora quell’aura “magic” da lui così magistralmente creata. Gli altri negozi, come quello dove tanti anni fa mi risposero in quel modo assurdo, possono anche chiudere. Perché Steve Jobs, il loro miglior commesso, è morto.

18 commenti:

Ted ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Ted ha detto...

Bellissimo e vero.

Anonimo ha detto...

Complimenti per il post...bello davvero, riassume quello che è lo spiriti di Steve Jobs e cosa vuol dire essere possdeuti dalla Apple

SuperEgoVsMe ha detto...

bel post e bel posto qui.
ho scoperto il tuo blog grazie ad un tweet e te ne dedico subito uno mio.

Mary ha detto...

Fantastico, è molto vero!

Nikita ha detto...

Complimenti perchè è tutto dannatamente semplice e vero anche quello che hai scritto tu, come il mio, i nostri, mac...

Unknown ha detto...

bell'articolo, complimenti, me lo ha consigliato di leggerlo rosario fiorello su twitter... come faccio a iscrivermi al blog, per vedere nel mio profilo quando ci sono nuovi post?

Anonimo ha detto...

"Se non lo sai tu, come faccio a dirtelo io?” Io invece la trovo molto "jobsiana" come risposta. La leggo come: "la vita è tua, dimmi tu cosa vuoi"

Anonimo ha detto...

Ricca', è arrivato proprio il momento che ti crei un profilo facebook e un tweeter. lo vorrebbe persino steve!!! valeria

Anonimo ha detto...

Bellissimo e commovente. Grazie

Unknown ha detto...

Bel pezzo! Accattivante come le cose della Apple.

Anonimo ha detto...

@Valeria: Riccardo ha una pagina facebook dove compaiono anche i testi del blog ma non so se è lui veramente. Se hai un account la pagina è: http://www.facebook.com/riccardorossiofficial?sk=wall

Unknown ha detto...

mi sono commosso davvero a leggere questo post...bellissimo!!

Anonimo ha detto...

Anch'io sono passata dal walkman giallo al primo iPod e da svariati Nokia all'iPhone e non li mollo più. Sapessi quanto vorrei un Mac anche in ufficio...

magellano83 ha detto...

Ho riportato il tuo bellissimo post sul mio blog. Complimenti, non avrei saputo scrivere di meglio ;-)

Gianluca Wolverino ha detto...

Pienamente daccordo con te...ti aspettiamo su twitter

Circe Circense ha detto...

bello e vero

Maxilogan ha detto...

Bello, complimenti!