lunedì 11 gennaio 2010

Too small


Nella battaglia a colpi di presunte novità che in questi giorni si sta combattendo tra gli espositori (tra i quali figurano mostri come Microsoft e Intel) a Las Vegas, e più precisamente al Consumer Electronics Show, per essere i primi a mettere in vendita la novità più attesa nel campo dei computer e cioè il TABLET, il computer ultraportatile, manca da parte dei costruttori, un’attenzione di fondo: ma PER CHI LI FANNO QUESTI TABLET? Non si sono resi conto che LE DITA, LE DITA UMANE, NON ENTRANO, NON ENTRANO PIU’? Le nostre dita non hanno un campo d’azione sufficiente per muoversi su quegli schermetti, e la tastiera “touch” non funziona bene sotto i colpi maldestri che diamo (complice,va detto, la vista che comincia inesorabilmente a flettersi come una batteria scarica). Le mani che vediamo svolazzare leggiadre negli spot, sono di un “manista”, cioè di uno che di bello ha le mani (spesso un mostro di faccia, anche da piccolo gli dicevano “che belle mani che hai”). Quindi non ha quelle ditacce che ci ritroviamo tutti noi, screpolate, avvizzite da anni di tagliere, con cipolla, carota e coltellino, oltre ad anni di battiture su tasti meccanici delle olivetti prima e dei computer poi e che si muovono ormai incerte dal timore di sbagliarsi su quelle tastiere formato santino. Adesso basta, è arrivato il momento di dirlo. I dirigenti di queste aziende devono capire che questi oggetti andranno in mano a gente normale, come loro, non agli insetti e alle loro piccole chele. Quando capiranno che dopo i 16 anni le mani dell’essere umano diventano degli attrezzi e non sono più quelle di Mimì dell’omonima gelida. E mi chiedo, anche: ma loro come fanno poi? Steve Ballmer, Ceo della Microsoft è un orco, pesa 120 chili, il suo nuovo tablet gli sta nel palmo della mano, come pensa di scrivere una mail se non con l’aiuto di una segretaria appena uscita dalla UCLA?
Io adoro la tecnologia, mi sfrena la novità, e sono, giustamente, fanatico della Apple sin dal 1990, sono quindi vent’anni tondi tondi, era gennaio, che un Mac è dentro casa mia. Però io l’iPhone, purtroppo non ce l’ho, proprio perché è tutto fuorché un telefono, anche se riconosco che è l’oggetto più bello del mondo, dopo il termometro! Ma adesso forse mi rifarò, perché toccherà a lui presentare “iSlate” come pare si chiami, il tablet della Apple. Sto parlando di Steve Jobs, l’uomo che ha detto “È vero sono ricco, ricchissimo, ma sono disposto a dare via tutto il mio patrimonio in cambio di un pomeriggio con Socrate” (per inciso, lo vorrei proprio vedere...). Jobs è stato il profeta del “Think Different” e io proprio questo gli voglio chiedere alla vigilia (se tutto va bene il 26 gennaio, Steve parla sempre di martedì) della sua presentazione del tablet così come lo vede lui, quindi bellissimo:
- Steve, tu che sei il mio idolo, non smentirti, e ti prego, di’ qualcosa di UMANO!|

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La riflessione che fai è sicuramente giusta e coglie uno degli aspetti di quell'interazione uomo dispositivo a cui Apple tiene in maniera maniacale.

Però non mi sembra così tragica la faccenda.
Mi spiego: se a livello di dita la maggiorparte delle persone viaggia tranquilla con l'iPhone, non vedo che problemi dovrebbe dare il tablet.

O meglio.

Per chi ha qualche difficoltà con la tastiera di iPhone, il tablet sarà sicuramente una cosa più comoda in quanto inevitabilmente la tastiera un po' più larga lo sarà e con essa tutto il resto.

Per chi non ha difficoltà su iPhone, come me che ho delle dita assolutamente nella norma, a maggior ragione non ne avrà sul tablet.

Insomma: se hai le dita grosse spendi il doppio e tutto sarà ok! :D eheh

Quello che secondo me preoccupa più che l'usabilità (in cui Apple è maestra) è la portatilità. Io un dispositivo da 10" non l'ho mai posseduto e onestamente non me la sento di dire che non sarà veramente portatile però qualche dubbio sorge. Vedremo cosa si saranno inventati :)

ciao. nicola.

Puce72 ha detto...

Beh, quello che dici è sicuramente giusto, ed è il motivo per cui (finora) i tablet basati sulle normali versioni di Windows hanno fallito... ed è lo stesso modito per cui gli smartphone basati su WinMobile (che poi è usuale a Windows ma messo in uno schermo più piccolo) sono stati ormai soppiantati da altri sistemi che "mimano" l'interfaccia dell'iPhone (studiata appositamente per le dita, mica per il pennino...).
Ne ho parlato spesso anch'io sul mio blog ;)

LucaS69 ha detto...

Il problema della portabilità credo sia di fatto un non problema.
Tutti abbiamo 24ore, borse, zainetti in cui finirebbe collocato senza patema alcuno.
Di certo non parliamo di un cellulare/smartphone nè quindi sentiamo la necessità di infilarlo nella tasca dei jeans più attillati in nostro possesso.

Il vero problema è che il tablet esiste almeno dal 2002 e pur con varie varianti non hai MAI avuto un vero successo di pubblico.
Tablet, UMPC (sempre microsoft), Mid-Tablet, Internet Tablet, se ne sono viste di tutti i tipi e di tutte le dimensioni con l'unica somiglianza lo schermo touch.
Ora chissà... vuoi perchè il touch è diventato di moda (o di massa) con iphone vuoi perchè Apple riuscirà per la 3a volta a trasformare un prodotto già esistente (lettore mp3, smartphone/palmare) in prodotto di massa ripetendo il miracolo o semplicemente quello che Jobs ha dimostrato di saper fare meglio di tanti altri.
Vedremo.
Male che vada sarà solo un altro prodotto pressochè inutile come tanti altri.

PS: Uso tablet da anni, ne conosco pregi e limiti e di certo Apple non ha bisogno di convincermi, ma deve dimostrarmi di saper fare un prodotto all'altezza.

Christian Giordano ha detto...

L'unico motivo per cui "forse" ora i tablet avranno piu' successo che in passato e' che ora le GUI (interfacce grafiche dei software) iniziano ad utilizzare paradigmi diversi. Non per nulla si parla del fatto che Apple stia lavorando alla loro suite iWork in versione touch. Quindi immagino l'interazione sara' piu' "naturale". Si spera anche che prima o poi inizieremo ad utilizzare di piu' la voce come comando...