mercoledì 30 giugno 2010

Un anno senza Jacko

Cosa rimane di Michael Jackson dopo un anno che è morto? Ora che non sentiamo più notizie sulle sue personali follie, ma solo resoconti delle ultime 24 ore passate in vita, non ci resta altro che aspettare le cronache dalle udienze nel processo al suo “dottore”, per poi si spera mettere una bella pietra sopra tutta questa triste storia. Ma alla famiglia Jackson cosa rimane? Cosa rimane a quei figli Prince Michael, Paris e Blanket, intitolati come un film della Disney? Il più veloce ripianarsi dei buffi contratti in vita dal padre, tanto che molto probabilmente Neverland non verrà più venduta all’asta e potrà diventare il memorial che gli permetterà altri incassi pazzeschi di cui godranno appieno solo dopo aver compiuto 30 anni, e chissà se anche a quell’età saranno comunque in grado di decidere qualcosa. (Ovvio comunque che ci si va non appena apre!)
Cosa rimane alla madre ottantenne Katherine Jackson? Al momento portare in giro i nipotini distribuendo merendine prima negate (pare Fiesta Ferrero). Alla sua morte la consegna è quella di passarli alle amorevoli cure di Diana Ross... ma le madri? Boh! Cosa rimane quindi alle mogli di Michael? Ectoplasmi in prestito a un uomo senz’ombra saranno forse state liquidate da un avvocato con un assegnino e una preghiera: “sparite!”
Cosa rimane al padre Joseph Jackson, che lo riempiva di schiaffi fino a quando non s’imparava i passi di danza a memoria? Direi l’odio mondiale di tutti i fans di Michael. E qualche spiccio che la moglie gli regala dalla cresta che fa sulla spesa.
E ai fratelli? Dovrebbe bastare il fatto che i dischi dei Jackson Five hanno ricominciato a vendere e le royalties saranno senz’altro sufficienti a pagare gli psichiatri in grado di fargli accettare che il genio in casa era solo il piccolo Mike, che ora non c’è più, e che non potranno mai più fare un disco insieme. Del resto già dopo “Off the Wall” gli avevano chiesto per favore di fare un ultimo tour con loro, fatto quello, “adesso basta!”
E a noi poveri fans? Cosa rimane, a parte ovviamente i primi tre splendidi album? Rimetterli nel cd e spararli con le casse in salotto con un volume assurdo per far ricordare ai vicini che non solo Michael è morto ma noi abbiamo ancora 14 anni e ci piace la musica alta, è il giusto omaggio da offrire nel primo anniversario della scomparsa invece che sentirli solo nelle cuffie In-Ear dell’iPod. E per fortuna ci rimane anche il dvd “This Is It” che ci ha fatto vedere quello che ormai era Michael Jackson al netto della sua rovina: un uomo di 50 anni che cercava un riscatto per dimostrare con uno show quello che era. Uno showman e basta. Uno che ballava meglio di Fred Astaire e che cantava come se avesse ancora 5 anni.
Insomma rimane tutto questo. Non altro. E questo è tutto. This is it.

3 commenti:

stefania ha detto...

spararli con le casse in salotto con un volume assurdo per far ricordare ai vicini che non solo Michael è morto ma noi abbiamo ancora 14 anni e ci piace la musica alta...
io sorrido...
bravo ric
stefania

Valeria ha detto...

Letto tutto d'un fiato.
(Ed è tutto vero)

Valeria

Sara ha detto...

Rimane un vuoto enorme... anche per i non fan.