lunedì 14 giugno 2010

Tifosi per caso


- Ma che stasera gioca l’Italia?
- Certo, ti aspetto da me: alle 7 comincia e poi ceniamo, va bene?
Ecco il dialogo che ci spetta nella recita personale iniziata venerdi 11 per un mese di repliche sul divano di casa degli amici. A parte il fatto che ogni volta che comincia un nuovo mondiale di calcio si pensa sempre e soltanto al fatto che sono passati già 4 anni! Di colpo così, non abbiamo fatto in tempo a riprendere la voce che già ci tocca urlare di nuovo per un gol.
Ma chi non ama il calcio, chi non segue una squadra tutto l’anno, incorre in una serie di strafalcioni che rischiano di mettere a dura prova la pazienza di chi invece di calcio, da spettatore, ci vive tutto l’anno. L’entusiasmo del neofita che solamente ogni 4 anni si ritrova nei panni del tifoso per caso, che ama l’azzurro della maglia e che ha in testa ancora quell’immagine dell’urlo disperatamente felice di Tardelli in Spagna nel 1982 (già trent’anni?) in ogni caso fa tenerezza, e chi riceve in casa adotta nei suoi confronti un’indulgenza che non saprebbe riservargli in una notte di campionato o di Champions. È per questo motivo che il padrone di casa tollera, almeno per le partite dell’Italia quel tifo sincero, infantile, disarmante, che confonde qualsiasi cosa, qualsiasi minima cognizione calcistica in una girandola di affermazioni sensa senso. Risultato? Vengono eruttate parole così, a casaccio, nomi di qualsiasi cosa abbia avuto a che fare con il calcio, da una bandierina del corner, fino a confondere i giocatori con quelli del quadriennio precedente. Ma è soprattutto con la citazione di nomi antichi che estratti dal cassetto della memoria recante la scritta dell’etichetta Dymo “mondiali” che le sinapsi si producono in un fritto misto che nemmeno a Ostia: “Valcareggi, carnitina, ma che c’entra? Ma adesso gli da una testata a Zidane? Chinaglia, che si chiamava Long John? Ma lui non ha giocato mai in nazionale, ma sì invece, che dici? No, perché lui mandò a quel paese l’allenatore Valchereggi, che lo allenava anche nella Lazio, no, quello era Maestrelli, ah già come lo stadio, no quello è il campo che gli hanno intitolato, ti stai zitto? Ma Totti adesso gli fa il cucchiaio? Wilson, sei sempre stato un bluff, c’era quella scritta a Vigna Clara, ma l’hanno cancellata da una vita! Ma Camoranesi è argentino, e gioca per l’Italia, perché? E Ciccio Cordova? Ammàzza! Venditti, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Pizzul! No, Martellini, grazie Roma, Tardelli sta ancora con Stella Pende?”
Un inferno, e tollerarlo è la prova d’amore che i vostri amici ogni 4 anni vi riservano. Approfittate quindi dell’intervallo: quando arriva l’insalata di riso fredda, rimanete in compagnia delle mogli che non seguiranno il secondo tempo se non per correre a vedere il replay del gol! Ascoltare quello che si dicono le donne tra il primo e il secondo tempo è una grande scuola di vita! È soprattutto otterrete un altro invito per un’altra partita della Nazionale. Eh sì, perché, per un tempo almeno, di là in salotto, non vi avranno né visto, né sentito! E allora Forza Azzurri... lo diceva Pavarotti, a Italia 90. Già vent’anni?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ric, quando mi inviti a vedere una partita da te?
X X X X X

Sara ha detto...

Mannaggia, quest'anno il rituale della cena è durato poco però.