lunedì 15 marzo 2010

Voglio giocare


Los Angeles, California: all’interno dello Staple Center, già sede dei funerali di Michal Jackson, si svolge una partita di pallacanestro che vede schierati i Lakers di Los Angeles contro i Raptors di Toronto. Al match assiste Lapo Elkann che interviene su una palla ancora in gioco. E quindi Lapo ha detto la sua pure nel basket! Se ne sentiva il bisogno da parte di uno che ha sempre avuto a che fare con il calcio o meglio soccer, come lo chiamano lui e Kissinger? Non saprei: per carità, adoro vedere Lapo in prima fila allo Staple Center, che ha il campo grande quanto il salotto di casa sua, il parquet forse è proprio lo stesso, listone Giordano? non credo... e vedere il coraggio di un giovane uomo che se ne frega delle regole e sprezzante del pericolo cerca di dare una mano alla squadra per la quale tifa. Ma attenzione, se cercate il filmato su internet si possono cogliere diversi aspetti. A una prima occhiata l’intenzione di Lapo sembra un atto di pura cortesia: “aspetta, te la prendo io!” ma la reazione del giocatore dei Raptors, di cui Lapo è tifoso, sia chiaro, è più tipo: “anvedi questo!”. In realtà, guardando bene, Lapo, purtroppo, si alza per intervenire un attimo prima che ce ne sia effettivamente bisogno “la prendo io, tanto, è fuori!”, e il cestista sembra dire “ma che fai, la stavo a prènde!”.
Io credo che dietro quel gesto ci sia veramente di tutto, a partire da una sorta di emulazione sulla spinta dell’entusiasmo del momento: “sono tifoso del Raptors, quindi li devo aiutare...”. Un po’ come quando da piccoli, dopo essere usciti dal corniciaio mentre tua madre consegnava una stampa per l’ingresso di casa, dicevi “da grande voglio fare il corniciaio!”.
Poi c’è la voglia di far parte di un gruppo, di voler dare una mano in ogni modo. Rischiando però la figura di quello che non essendo di famiglia dà per primo la notizia del lutto senza aspettare che arrivi giustamente da un congiunto:
- È morto tuo zio, mi dispiace tanto...
- Ma tu che ne sai? Ero in cucina con lui fino a un minuto fa!
Forse c’è anche la voglia di voler fare tutto, così, tanto per vedere l’effetto che fa come diceva Enzo Jannacci, tanto che sarà mai, e allora andiamo pure contromano in autostrada, “alle brutte mi metto in corsia d’emergenza, chi vuoi che passi?” Un’ambulanza magari per prenderti e portarti via!
E infine, last but not least, come direbbe Lapo, c’è una smania di apparire, di cui senz’altro Lapo non ha bisogno, o di creare un evento per farne parlare, era il suo mestiere: qualche anno fa se non avevi una felpa con quel marchio fantastico della FIAT, non contavi niente nei weekend.
Ma, secondo me, stavolta, c’era solo la voglia di poter dire agli amici:
- Hai visto i Raptors? Meno male che l’ho presa io, se no chissà che succedeva...
Vincevano i tuoi Raptors. E invece hanno perso. Ecco cosa succedeva!

4 commenti:

* ha detto...

ma c'è davvero tutto questo nella testa di Lapo? Ammazza!

Peppe68 ha detto...

D'accordo con la disamina. Lapo è da internare.

Major Tom ha detto...

La felpa col marchio Fiat fa schifo.

Ric ha detto...

In realtà, senza volerlo, è diventata un must e, piaccia o non piaccia, non si trova più: Lapo fece centro! Non con i Raptors.