venerdì 3 luglio 2015

Ghosting

È vero? Non è vero? Ma se Charlize Theron non risponde, anzi scompare (come un fantasma) pure lei, da uno che si chiama Sean di nome e Penn di cognome, che vuol dire? Voi sapete che in questo blog da anni si teorizza la teoria dello scomparire, di cambiare numero di telefono, mail, insomma di cancellare tutto per non farsi ritrovare ma solo PER TIGNA. Nel senso che è divertente vedere l’effetto che fa:
- Ti ho cercato ma mi diceva “il numero è inesistente” (piange mentre lo dice)
oppure
- Ti ho scritto una mail, ma mi è tornata indietro
 Ovviamente per rispondere sempre male:
 - Ho cambiato tariffa, gestore, telefonino, mail, ho cambiato tutto, anche te!
Ma era per tigna, insomma per far prendere uno spavento (occhio che lo rifaccio, intesi?). Ma se invece una con la fortuna di Charlize, con quella faccia, quel corpo, quella classe capace di alzare un sopracciglio e far capire l’inopportunità della nostra vita al suo cospetto, pure quella di Sean Penn, ricorre al "ghosting" come ormai si chiama, qualcosa è successo. Ve lo dico io: la noia. Semplicemente. Certo, perché dal 7 agosto prossimo, Char come la chiamano gli amici (non è vero ma mi piace pensarlo) compie il primo giretto di boa, 40 anni, e quindi una che ha già avuto tutto, non ha la forza nemmeno di alzare quel famoso sopracciglio. E scompare, nel senso che di fatto sta ferma. Suona l’iPhone 4s? (Char non ha comprato il 5 né il 6: troppa fatica) e lei lascia squillare, putacaso avesse mai lasciato la suoneria, oppure ha messo il numero di Sean fuori dai preferiti. Il portiere le dice “Signora, hanno mandato dei fiori per lei”,  - “Li regali a sua moglie, Giuseppe” - “Ma non guarda nemmeno chi glieli manda” - “No, lo so chi è, butti pure il biglietto” - “Allora... grazie!”...
I 40 anni dovrebbero passare lisci come olio e lei non vuole un problemino nemmeno piccolo piccolo come Sean che, nell’immobilità della reazione mancata ha sbroccato capendo di essere fracico di lei, ma nel silenzio, nell’assenza di lei che ora ragiona così: “Troppo tardi, mi sono già stancata, mi annoi, non so che dirti, che vuoi farci...”.
Fatemi aggiungere anche che se un manesco come Penn (che ha sdrumato psicologicamente, e non solo pare, quell’angelo meraviglioso di Claire Underwood, ops Robin Wright, di cui sono personalmente pazzo da “Le parole che non ti ho detto”) per una volta se la prende lui una lecca, e per giunta psicologica che fa male sul serio, io sono contento e pure voi, no?
Tanti auguri Char, non ti chiamo per gli auguri il 7.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo Ric,
ma ricordati che con quell'immagine Missiroli ci ha rirato fuori un romanzone!