lunedì 10 gennaio 2011

Have a good day!


La storia della sveglia dell’iPhone che non ha squillato a mezzo mondo è molto più spaventosa di quello che sembri. Per chi non lo sapesse, dalla mezzanotte del 1° gennaio 2011, infatti non ha suonato la sveglia a TUTTI I POSSESSORI di un’iPhone 3, con il nuovo sistema operativo installato. Chi possiede l’iPhone 4 (con alcune eccezioni: la sveglia ripetitiva), può evitare di leggere questo pezzo, ma già che ci sta, magari si troverà d’accordo con me nell’assunto iniziale. Infatti una sveglia mancata non è uguale a non trovare sul cellulare l’ora solare rimessa in automatico, siamo ancora troppo abituati a farlo a mano con gli altri orologi di casa o con quelli da polso. Ma la sveglia no. Se non suona è una tragedia. Possono saltare appuntamenti, anche di lavoro, con pericolose reazioni a catena (mica solo per sentire il Concerto di Capodanno!). Con la sveglia non si scherza. E vabbè che se è DAVVERO importante, di sveglie se ne mettono due, come a dire che se una non funziona “almeno c’è l’altra”, tra l’altro mettendola “scomoda”, non a portata di manata violenta per zittirla. Ma chi ha un iPhone non poteva immaginare, fino a pochi giorni fa, di poter mai avere un simile problema. Ecco quindi che, forse per la prima volta, un sistema operativo, comune a milioni di telefonini nel mondo, da New York a Cantuccio Ermenate, ha deciso per le vite di tutti i suoi possessori, con varianti che vanno dalla commedia americana alla Neil Simon fino alle tragedie greche alla Sofocle, vallo a sapere. Un sistema operativo ha deciso, o meglio HA SBAGLIATO, non noi. È solo una sigla (iOS 4.2) con dei codici all’interno, qualcosa con la quale non ce la possiamo prendere. Non si può protestare, si può solo sperare che lo riparino con una “stringa” nel più breve tempo possibile. Ma se gli risalta in mente di fare qualcosa che non ci aspettiamo, tipo cancellare solo “quella” foto di nostro figlio, non ti ridà nemmeno un rullino indietro, come faceva una volta la Kodak. Questo panico internazionale mi ha ricordato un’altra avventura che abbiamo vissuto tutti insieme senza distinzioni, una sorta di “livella” di Totò, quando alle 3.20 del mattino del 28 settembre 2003 in TUTTA Italia se ne andò la corrente elettrica (e a Roma c’era pure la prima notte bianca!). La mattina della domenica tutti si ritrovarono senza la possibilità di sapere qualcosa da qualcuno, se non questa brutta frase: “pure io non ce l’ho la luce!”. E in quella situazione chi ha vinto? Mia madre, per esempio, che aveva una radio, certo, ma A BATTERIE, la cosiddetta “radiolina”, e che le ha quindi permesso di rispondere in maniera trionfale alla mia domanda “ma che è successo?!”. Da quel giorno senza una “radiolina”, che vi ricordo, è nata appena nel 1895, non si vive. Concludendo: arriverà una “botta” di cui ancora non conosciamo la natura, anche, per esempio, con Facebook? Chi lo sa? Nel frattempo, datemi retta: comprate una “sveglietta”, di quelle a carica e mettetela là dove deve stare: sul comodino!
PS: Buon anno, se vi siete svegliati!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Trasmissione di DoveTv FA-VO-LO-SA spero ci siano prossimanente le nuove puntate.
Cris

Andrea Cirillo ha detto...

Una mia amica mi ha regalato una sveglia che salta. Mi dice: è l'ultimo ritrovato in fatto di sveglie. Imposti l'orario, scegli una canzone e alla mattina questa salta dal comodino e se ne gironzola per la casa. Il concetto è che devi alzarti per inseguirla, credo. L'ho provata una sola volta. La suddetta sveglia pesa una tonnellata e piombando giù dal comodino ha interrotto il mio sonno come un colpo di cannone. La canzone di Paolo Conte che avevo scelto non l'ho nemmeno sentita; ci ho messo quella che mi è parsa un'eternità per recuperarla e mi ha pure segnato il parquet. Meglio i penultimi ritrovati.