lunedì 23 settembre 2013

Certe facce


Ma che vuol dire quando una faccia ti entra dentro?
Eppure ieri pomeriggio mi sono visto “Un mercoledì da leoni” di John Milius”. Potremo parlare tre ore di questo film che non ha incassato niente ed è comunque diventato un mito per via di frasi memorabili e per “quell’aria” che respira di giovinezza (come avremmo voluto passarla) e di anni che passano (tutti vissuti!). Lo stesso John Milius nell’intervista degli inserti speciali se ne stupisce un po’ ed è orgoglioso che tutti i 16-18enni del mondo hanno visto quel film o al cinema in un’arena estiva (magari con una camicia indosso come quelle e con una ragazza accanto come quelle), o in VHS, o in DVD, o su internet, o su iTunes, o su Apple TV, insomma l’abbiano visto. È anche orgoglioso del fatto che all’epoca Steven Spielberg, George Lucas e lui stesso si scambiarono una quota degli incassi dei loro rispettivi film “Incontri ravvicinati”, “Guerre Stellari” e “Un mercoledì” appunto. La sola quota di “Guerre Stellari” gli ha fruttato 1 mln $, agli altri la sua pochi spicci! Ma insomma parlavo di facce, no? Una su tutte quella di Jan-Michael Vincent, montata su addominali in grado di gareggiare con quelli che furono di Paul Newman. Bello, triste, malinconico, ubriaco, pulitore di piscine ma surfista sublime capace di carezzare le onde dell’oceano come un bambino un orsacchiotto. Eppure quando Bear, il costruttore di tavole, gli diceva che non poteva smettere di surfare, lui rispondeva che lo faceva “solo” per giocare con gli amici. Non abbiamo pensato tutti al cinema di essere così bravi in qualcosa e non vantarsene in alcun modo? (magari anche per pochi secondi!). Ma c’è stata un’altra faccia che ieri pomeriggio non vedevo da oltre trent’anni: a un certo punto, Bear, si sposa, e un suo amico Waxer (che è ubriaco) gli porta le fedi all'altare perché il suo testimone Matt se l'è dimenticate. La macchina da presa inquadra una donna di mezza età... sono saltato sul divano, fermo immagine: L’HO GIA’ VISTA! Era in questo spot di un detergente per wc! Anni 80 pieni. “Luisa inizia presto, finisce presto e di solito non pulisce il water...”. Ora mi dovete dire che vuol dire! Nel senso che vorrei sapere che cosa mai ha combinato Fran Ryan, così si chiama, per restare così impressa nella testa di tutti noi (ve ne renderete conto non appena vedrete lo spot.
Niente, non ha fatto niente, ma certe facce sono così, ti restano dentro. Ma del resto, proprio io parlo?!?
Anyway, il futuro è già passato e non ce ne siamo neanche accorti.

PS: che è una frase di Vittorio Gassman in “C’eravamo tanto amati”, ma ci stava bene adesso.

martedì 3 settembre 2013

Ferragosto

Fermi tutti, ho capito: è stato un attimo, un blitz, un secondo, un fulmine. Allora, carta e penna segnate tutto. Dimenticate Capodanno, dimenticate il 31 dicembre, dimenticate settembre, dimenticate il 7 gennaio, dimenticate tutte le date che sul calendario per un motivo o per l’altro significano chiusura, partenza, voltare pagina ecc ecc, ci siamo capiti. L’unica vera data da quale tutto parte e tutto finisce è una sola. Siete pronti? È il 15 agosto. Punto. Ferragosto. Una festa che prima non c’era, che non significava niente (l’Assunta gliel’hanno attaccata dopo). E che se l’è inventata un imperatore 2031 anni fa: Augusto, imperatore, appunto. Già me l’immagino, a Roma col caldo, senz’aria condizionata, stanco, stravolto:
- Aho, so’ stanco: domani faccio vacanza, la mia, oh!...
La vacanza di Augusto. Un giorno solo, secco, mica come oggi che ci attacchiamo il weekend precedente o quello successivo a seconda di come capita. Augusto, il 16 si rimise subito a lavora’! E proprio per questo il 15 agosto è la data dove tutto finisce e dove tutto inizia, è uno spartiacque tra la notte del 14 e la mattina del 16. Ma il giorno 15 NON SI DEVE FARE NIENTE! Se no, non è tale, non è vacanza, non è Ferragosto. Tutto quello che c’è prima appartiene al passato, o meglio all’anno passato, e dal 16 comincia l’anno nuovo. Questa è la verità. Perché quelle due settimanelle dopo il 15 già profumano di settembre, si avverte che le giornate sono già più corte, quel temporale che arriva all’improvviso fa dire che “l’estate si è rotta”. Si è proiettati sul futuro del proprio anno “scolastico”, all’enormi aperture che si avranno appunto alla “ripresa”, perché a Ferragosto ci si ferma... Prima del 15, facciamoci caso, si pensa invece solo alle “chiusure”, di tutto: dei conti dal commercialista, di un amore, si chiude tutto, dicendo “ci ripenso dopo Ferragosto...”.
Poi Ferragosto passa, ed ecco che bisogna rimetterci la testa, come dopo uno shampoo che ci ha dato una schiarita alle idee. Sono quindi sono già due settimane abbondanti che si sta “riaprendo tutto”. Al bar la mattina si dice:
- E che vòi fa’? Si ricomincia!
- Eccérto, che devi fa’?
- Niente...
- Eh, si ricomincia!
Sul lungotevere i camion con i libri usati finalmente acquistano un senso, e tutto si sta rimettendo in moto. Il ritorno dell’ora legale ci rimetterà la voglia di pasta e fagioli bollente, Natale sarà un equivoco, Pasqua un assaggio e finalmente a Ferragosto 2014 pure quest’anno sarà finito. È una ruota. Chiaro, no?
Buon anno!